Recensione: Roseparole di Angela Villani

Scheda Tecnica:

Autore: Angela Villani

Titolo: Roseparole

Editore: Schena Editore

Data pubblicazione: 2 giugno 2021

Lunghezza stampa: 102 pagine

Trama: L’autrice crea per il titolo di questo libro una parola composta, Roseparole. I fiori, simbolo dei ricordi belli della vita, si intrecciano con le parole che li fissano nella memoria. Come in un precedente romanzo, unisce pensieri di vita vissuta alla Letteratura. Le rose sono destinate a sfiorire, ma non così le parole, soprattutto quelle poetiche. Esse rendono eterno il ricordo, radicandolo in una dimensione mentale e spirituale.

Così la profonda conoscenza letteraria dei Classici sostiene l’autrice, le viene in soccorso per far rivivere i suoi cari. Le “Divagazioni letterarie” si concludono con le Sirene, che simboleggiano la fascinazione della parola, che il tempo non potrà mai cancellare.

Il titolo dell’ultimo capitolo, “Il canto delle Sirene”, non può non farci pensare ad un noto libro di Maria Corti: anche per lei forte è il potere di seduzione di questi femminili demoni marini, che dialogano tra loro sull’enigma dell’umano destino. Ascoltarle può essere rischioso, ma bisogna correre il rischio. 

Disponibilità: Formato cartaceo Acquistabile su Amazon

Recensione - Roseparole

Recensione.

Sono passati anni dall’ultima recensione che ho scritto. Riattivarmi non è stato facile ma il libro di Angela Villani ha fatto il miracolo.
Conoscevo l’autrice per aver letto e recensito, anni fa, un’altra sua opera e quando mi si è presentata l’occasione di immergermi di nuovo nel fluido ed erudito stile della Villani, ne sono stata felice.

Senza voler inciampare in inutili salamelecchi, posso dire che Angela Villani è la professoressa che avrei voluto avere al liceo. Una donna capace di insegnarti ad amare la letteratura classica, a sentir scorrere i versi dei poemi fin dentro le vene. A comprendere la caducità di miti ed eroi, la cui grandezza non risiede nel loro essere immortali o figli degli dei, ma semplicemente nell’affrontare il loro fato, consapevoli della fragilità dei loro cuori e della grandezza del loro destino.Recensione: Roseparole

“In fondo, è un sognatore, un uomo che cerca di seguire coerentemente i valori, che gli sono stati inculcati e che ha fatto propri. Certo il destino è stato crudele con lui perché lo ha asservito e lo ha reso un eroe a volte incerto. Angosciato, Enea vive in silenzio i suoi dilemmi, è l’esponente di una umanità attraversata dal dolore, che deve fare i conti con cambiamenti epocali. Il tempo a sua disposizione è ancora il tempo delle rinunce, delle perdite. Il lieto fine è solo promesso e agognato.”

Ed è proprio servendosi di questo eroe, ma non solo di lui, che Angela ripercorre i suoi ricordi più cari, aggrappandosi a un passato in cui la forza dei propri genitori, ormai scomparsi, sapevano trasmetterle forza e coraggio.

Scritto durante la pandemia, Roseparole è un inno alla fragilità umana. Fragilità fatta di sentimenti puri, di un amore incondizionato verso i propri cari e del senso di abbandono che può cogliere un animo sensibile, soprattutto in un periodo storico come quello che abbiamo vissuto e dal quale ancora non siamo completamente usciti.

Angela chiede aiuto a Enea per spiegarci le sue emozioni e lo fa con la maestria di chi ha compreso la chiave di lettura di una narrazione con secoli di storia alle spalle.

Conosciamo Rosa e Mimmo, i suoi genitori, attraverso quelle che lei stessa definisce “divagazioni letterarie”. Un viaggio spirituale che prende spunto dai versi dell’ Eneide, per lasciar libero il cuore di tornare a un’infanzia scolpita dall’amore genitoriale.

Roseparole. EneaAttraverso il dolore, la sofferenza e la nostalgia del figlio di Venere per i suoi cari, la sua amata Troia e quel futuro tanto agognato che, in una sola notte, è stato strappato via dalla scaltrezza di Ulisse e dei Greci, Angela si lascia andare al proprio viaggio interiore, tornando a un passato che riesce a donarle la forza per affrontare un presente di incertezze, volgendo lo sguardo a un futuro di speranza.

Virgilio, Dante, Pirandello… l’autrice vola come una piuma sospinta dalla brezza dei versi di grandi autori, prendendo in prestito la loro forza narratrice per regalarci un testo pieno di pietas, nel suo più puro e antico significato.

Un viaggio di cultura e amore che possiede la delicatezza della poesia e la forza della prosa.

Il titolo stesso è una dimostrazione di fragilità e potenza. La leggerezza di un fiore e la forza incidente delle parole che marchiano l’animo umano (o semi divino) e trattengono la loro memoria per secoli.

Un libro da assaporare e vivere, esattamente come Angela assapora e vive i versi più belli di una tradizione letteraria classica e intramontabile, offrendoci di accompagnarla verso il suo cammino di ricordi ed emozioni.

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